RCM story | R500, la motoscopa che non c’era

Spazzatrici, RCM story

Casinalbo – Museo RCM – 2005
I fratelli Raimondi con la prima R500 costruita

1968 – Gli esordi

RCM snc inizia la sua attività nel settore della pulizia industriale e progetta la spazzatrice meccanica R700 seguendo il sistema allora adottato da costruttori tedeschi e americani: un contenitore del pattume “davanti” (in senso di marcia) alla spazzola di raccolta, un pacco filtri che trattiene la polvere aspirata, un secondo contenitore “dietro” alla spazzola (per la polvere) e una larghezza di pulizia di 70 cm. Dopo averne prodotte circa 500 riflettemmo sul fatto che una gran parte delle aziende italiane, anche di medio/grandi dimensioni ma contraddistinte mediamente da spazi ridotti, non riteneva conveniente l’acquisto di queste macchine per la pulizia perché troppo ingombranti e poco maneggevoli nonostante fossero le più piccole disponibili sul mercato.

Ne conseguì che se volevamo incrementare in modo deciso le vendite ci voleva dunque una spazzatrice meno costosa e meno ingombrante senza, naturalmente, rinunciare alle doti di solidità e resa oraria di pulizia che caratterizzavano la R700.

R700

1971 –  Nasce R500. La motoscopa che non c’era

Sembrava impossibile trovare una soluzione a cui americani e tedeschi non avessero già pensato ma, forti dell’insegnamento di nostro padre Romeo che non si era mai limitato a “seguire la corrente”, trovammo una soluzione: ribaltare completamente il sistema di carico.

Il contenitore, da davanti alla spazzola di raccolta, passavo DIETRO con due grandi vantaggi: caricare più materiale (la spazzola lancia dall’alto lo sporco pesante) e farci far cadere direttamente la polvere dai filtri eliminando il secondo contenitore.

Il sistema a carico “posteriore”, da quel momento, venne adottato su tutta la produzione RCM.

La larghezza di pulizia veniva portata a 50 cm., da allora divenuta una misura standard nella produzione mondiale in questo segmento di mercato.

R500, primo modello

La nuova motoscopa RCM R500 é:

– più maneggevole per raggiungere gli angoli più angusti dove prima si arrivava soltanto con la scopa.

– meno costosa in assoluto ma soprattutto diventata conveniente perché risolveva il problema della pulizia dei pavimenti

R500 divenne presto e per molti anni, la motoscopa di riferimento per tutta la produzione mondiale.

 

Fu uno dei cardini del successo di RCM (dal 1973, S.p.A.) perché il suo impiego si allargò a migliaia di attività industriali, artigianali, commerciali e civili.

Nei decenni successivi RCM sviluppò con continuità l’evoluzione tecnica e stilistica di R500 per arrivare, con R581, BRAVA e Alfa, ai giorni nostri.

1981 – Prima evoluzione. Nasce R581.

Dopo un decennio di produzione del modello R 500, RCM avverte l’esigenza di un rinnovamento.

Con l’introduzione dell’innovativo filtro a pannello, la meccanizzazione dei comandi e il pianale inclinato (linea a cuneo) per aumentare le capacità del contenitore, R581 da un’altra svolta alla concezione della macchina con operatore a terra rivoluzionando di nuovo un segmento di mercato ormai spinto alla fase terminale da una concorrenza selvaggia e priva di contenuti tecnici.

1991 – Seconda evoluzione. Nasce Brava.

I numeri di macchine prodotte sono tali da imporre nuovi sistemi costruttivi e nuovi materiali.

Nasce Brava, con l’idea di applicare alla motoscopa alcuni elementari concetti di produzione industriale nell’ottica del contenimento dei costi uniti al mantenimento di un alto standard qualitativo. La struttura “a conchiglia” dove un solo componente in ABS che è allo stesso tempo contenitore della spazzatura e chiusura del vano filtri, la realizzazione per stampaggio della scocca portante in lamiera, la semplificazione costruttiva fanno ancora una volta, di Brava, il nuovo standard di riferimento internazionale.

2004 – Secondo modello. Nasce Brava 800

Aumenta la larghezza di pulizia e viene effettuato un cambio estetico del cofano motore.

2005 – Terza evoluzione. Nasce Alfa.

“Se pensavate che non ci fosse più niente da scoprire in una piccola spazzatrice uomo a terra, dovrete ricredervi”.

A 35 anni dalla progenitrice R500, RCM si rimette in discussione e presenta l’ulteriore innovativa interpretazione sul tema “piccola spazzatrice uomo a terra”.

Ha la scocca portante interamente in polietilene rotoformato e “Smart Traction”, un sistema di carico con due spazzole controrotanti che caricano lo sporco e, contemporaneamente, fanno avanzare la macchina (brevetto RCM).

Il successo di Alfa continua a mantenere RCM al vertice del segmento delle piccole spazzatrici condotte a mano.

2021 – Alfa e Brava sono tutt’ora in produzione

Per la bontà dei principi costruttivi con cui sono state concepite e un loro costante aggiornamento tecnologico mantengono, oggi RCM, al vertice del segmento delle piccole spazzatrici condotte a mano.

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